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Percorsi di cittadinanza per “costruire comunità”

Sabato 23 a Palazzo Ducale a Guastalla un convegno rivolto alle Famiglie del territorio promosso dal Centro per le Famiglie e dall’Unione dei Comuni Bassa Reggiana


Sabato 23 ottobre presso Palazzo Ducale a Guastalla il Centro per le Famiglie e l’Unione dei Comuni “Bassa Reggiana” si fanno promotori di un incontro sui percorsi di cittadinanza nel territorio della Bassa Reggiana.
Il convegno “Costruire Comunità”, rivolto in modo particolare alle famiglie, rappresenta un punto d’incontro e di confronto tra chi opera nel sociale e i protagonisti della comunità stessa.
Un momento per dare visibilità ai processi del lavoro sociale di comunità e, allo stesso tempo, promuovere una cittadinanza attiva. Obiettivi portati avanti, giorno dopo giorno, dal Centro per le Famiglie Bassa Reggiana, che lavora con la comunità intesa come gruppi, famiglie e persone che condividono percorsi e progetti. Un lavoro svolto con un approccio di sistema e con molta attenzione alle risorse e alle peculiarità che ogni persona, gruppo e famiglia porta con sé.

Il convegno si aprirà alle 9,30 con il saluto delle istituzioni: il Vice Sindaco di Guastalla, Vincenzo Iafrate e il Presidente dell’Unione dei Comuni Bassa Reggiana, Massimiliano Maestri. Successivamente si susseguiranno gli interventi di Enza Malaguti, Responsabile del Nuovo Ufficio di Piano sul tavolo “Famiglie e coesione sociale”, Anna Avanzi, Coordinatrice del Centro per le Famiglie della Bassa Reggiana, Gino Mazzoli, Coordinatore del Laboratorio formativo per Centri Famiglie che – insieme a Federica Anghinolfi, Responsabile Servizi Sociali Integrati di Zona – farà un punto sulle vulnerabilità e le nuove risposte dei Servizi. Alle 11 Marisa Menzà, Psicologa Centro per le Famiglie proporrà un punto di partenza per il lavoro di comunità visibile nella mappa dell’accoglienza. Seguiranno il confronto e le esperienze del pubblico presente, per poi avviarsi alla chiusura dei lavori con due Laboratori: “Conflitto e violenza” di cui parleranno Carla Poletti (Coordinatrice area genitorialità e tutela minori SSIZ) e Marisa Paterlini (Responsabile Servizi Sociali Comunali di Poviglio): “Genitorialità e nuovi paradigmi pedagogici” introdotti da Paola del Fabbro della Casa Famiglia “L’abbraccio” ed Emiliano Tagliavini, famiglia accogliente di Novellara.
Modera Andrea Costa, Sindaco di Luzzara.

25 aprile 2010

In dialogo con Reggio. Incontro con Carla Rinaldi

di Vania Tagliavini

Giovedì 4 marzo si è svolto, presso il teatro di Novellara, un incontro con Carla Rinaldi, pedagogista e presidente di Reggio Children.

L’incontro è stato organizzato dall’Associazione Progettinfanzia insieme al Comune di Novellara ed ha coinvolto i consigli di gestione dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali del territorio per riflettere, insieme ai genitori, sui pensieri che Carla Rinaldi ha approfondito nel suo libro “In dialogo con Reggio Emilia, ascoltare, ricercare, apprendere”.

Dai Consigli di gestione sono emerse domande e riflessioni che hanno suscitato dialoghi tra i genitori, le insegnanti ed i pedagogisti quali ad esempio:

Che cosa significa, oggi, parlare di bambino cittadino? Come dovrebbero essere progettati gli spazi pubblici? Come possiamo estendere il valore della pluralità e della differenza oggi? Lasciare esprimere l’individualità dei bambini è sostenere la democrazia?

Raul Daoli, Sindaco del comune di Novellara, ha aperto l’incontro ricordando il suo vissuto di bambino alla scuola dell’infanzia Arcobaleno. Il Sindaco ha sostenuto che oggi è più che mai importante cercare di lavorare sul senso di responsabilità dei cittadini, una responsabilità in proiezione futura e non solo in relazione a scelte in risposta a bisogni sociali immediati;  è necessario il coinvolgimento da parte di tutti come investimento e come atteggiamento che si pone in netta contraddizione con le scelte contemporanee di arretramento sociale che portano a decidere di mettere in atto soluzioni semplicistiche per deviare la  difficoltà di prendere posizioni differenti, ma di qualità.

Perché dobbiamo investire sulla cultura dell’infanzia?

Perché abbiamo l’idea che c’è un concetto di democrazia che è indipendente dalla situazione familiare del bambino: tutti i bambini hanno gli stessi diritti ed una società deve poterli sostenere e garantire pur nella difficoltà.

Siamo in grado di fare questo oggi? Quali domande ci guidano?

Sicuramente dobbiamo avere un atteggiamento di riconoscimento per ciò che è stato costruito nel nostro passato ed è nostra identità culturale oggi, questo vuol dire sentirsi parte di una rete.

Il sindaco Raul Daoli ha concluso la sua riflessione lanciando un messaggio importante: per andare contro i luoghi comuni e per cambiare il mondo occorre la forza ed il coraggio della politica come sfida del nuovo che guarda avanti.

Queste riflessioni hanno coinvolto la platea anche sul piano emotivo, poiché il Sindaco, in apertura, ha ricordato il Sindaco Tonino Mariani Cerati, scomparso pochi mesi fa, come persona speciale che ha caratterizzato la storia di Novellara e l’ha resa esempio pubblico in Italia: la sua forza ed il suo impegno politico hanno permesso la nascita e lo sviluppo dei nidi e della scuola dell’infanzia comunali di Novellara creando un fermento culturale che ancora oggi caratterizza la città di stessa. Tutti i presenti hanno ricordato il sindaco Tonino con un applauso e con forte emozione si è pensato a quegli anni di straordinaria ricchezza culturale e politica.

Attraverso le sollecitazioni di Cristian Fabbi, direttore di Progettinfanzia, Carla Rinaldi ha raccontato la sua storia che è la nostra storia: nostra come cittadini, insegnanti, pedagogisti, genitori, amministratori del territorio che nel lavoro quotidiano con e per i bambini cercano di elaborare e mettere in atto i pensieri che Carla ci ha consegnato e suggerito nel corso del tempo attraverso la costruzione dell’approccio pedagogico reggiano. Una filosofia che abita i nidi e le scuole comunali dell’infanzia del nostro fertile territorio e che richiede impegno ed investimento da parte di tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo.

La prima domanda ha cercato di mettere in relazione il passato con il presente: che cosa oggi possiamo ritrovare di quello che è stato ieri?

Carla ha aperto la sua riflessione ricordano i primi balbettii degli anni ’70, momenti carichi di convinzione che hanno visto in prima linea il Sindaco Mariani Cerati…io lo incontrai a Luzzara nel corso di un dibattito sulla scuola comunale e quando si avvicinò a me mi disse che a Novellara voleva fare un nido, che già c’era la scuola e che l’intenzione era quella di fare dei servizi di qualità. Questo fu l’inizio con il territorio della bassa reggiana e, in particolare, con Novellara. Il Sindaco fu con noi nella ricerca della qualità e dell’identità.

Questo mi sembra un esempio di coraggio della politica e di coraggio verso il futuro di cui parlava prima il Sindaco. E’ guardare il presente con l’etica del futuro.

Questo comporta fatica, ma consapevolezza di fare qualcosa di importante e porta all’orgoglio di sapere di difendere dei diritti. I diritti dei bambini prima di tutto.

La seconda domanda posta alla dottoressa Rinaldi è stata proprio quella posta da alcuni genitori rispetto al significato di cittadinanza e democrazia proiettato sui bambini: ma educare è un fatto pubblico? I bambini non sono una questione privata? Ma pedagogia e politica sono in assonanza?

Carla Rinaldi ha risposto che non si diventa cittadini, si nasce cittadini; la scuola deve educare i cittadini, la comunità deve accogliere i cittadini. Noi dobbiamo essere costruttori del quotidiano di democrazia; dobbiamo investire nel presente per il presente. I diritti dell’infanzia sono cosa pubblica della comunità e le scuole sono un diritto, poiché svolgono un diritto dell’educare i cittadini, tutti i cittadini con le molteplici differenze e pluralità che si mettono a confronto in un’agorà di democrazia.

La differenza è un concetto molto dibattuto nella contemporaneità, poiché ha portato una complessità che spesso non viene riletta come occasione di incontro e ricchezza culturale, ma come problematica da affrontare. Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia la differenza intesa in modo ampio (di genere, culturale, religiosa…) è valore dell’educare, poiché ciascuno di noi è un diverso e questo è un regalo che facciamo al mondo, ogni bambino è un potenziale dell’umanità unico e irripetibile.

Il dialogo con i presenti ha caratterizzato l’incontro che, in questo modo, ha avuto una veste dinamica grazie ai contributi di insegnanti e cittadini.

Questo ha permesso riflessioni sul passato, sul fermento degli anni settanta, sulla volontà e l’impegno, sui valori educativi che hanno costruito una storia.

Da queste riflessioni si è arrivati al concetto di bambino competente che caratterizza la filosofia educativa dell’approccio reggiano e che ha rappresentato quell’innovazione che negli anni settanta ha creato ampie spaccature ideologiche e provocato contrasti accesi, ma che ha risignificato il bambino e sostenuto nuovi modi di vedere l’infanzia: il bambino competente era il nostro grande alleato, competente a vivere e ad apprendere…questo ci deve far capire l’importanza dell’etica dei contesti, di che cosa e come offriamo il mondo ai bambini. Ma oggi quali sono gli immaginari di infanzia? Oggi abbiamo una grande frammentazione di tutto che porta ad un senso di inquietudine.

Ma qual è il ruolo dell’adulto oggi? Come deve reagire, in questo particolare momento storico di impoverimento culturale?

E’ una sfida culturale che richiede fatica e investimento, ma che è responsabilità nei confronti dei bambini: è il dovere del futuro, è avere dentro ed indossare l’ottimismo che viene dai bambini. Dobbiamo darci fiducia tra adulti anche nella società del sospetto, perché i bambini ci danno fiducia; dobbiamo vedere nell’altro una possibilità e non un nemico; questo è un’utopia perfettibile, ma senza utopia non saremmo qui oggi.

In chiusura Carla Rinaldi risponde ad una domanda del vice-sindaco di Novellara Barbara Cantarelli sul concetto di autonomia in relazione ai bambini oggi: l’autonomia è interdipendenza ed il bambino nasce interdipendente, poiché l’altro è l’unico che consente ad ognuno di esistere: non esisto se non c’è qualcuno che mi ascolta. Dobbiamo esaltare la ricerca del senso comune; la verità è qua e la facciamo insieme.

L’incontro con Carla Rinaldi ha sollecitato profonde riflessioni sull’infanzia, sull’educazione, sulla politica, sulla cultura, sulla vita. Carla ci ha raccontato una storia, la sua storia, che è anche la nostra di cittadini, insegnanti, genitori, amministratori, pedagogisti che quotidianamente investono sui bambini perché è la strada che Carla ci ha indicato e che noi perseguiamo con impegno e fatica, ma con la consapevolezza che sia una strada basata sul rispetto delle bambine e dei bambini anche se, come lei stessa afferma, è un’utopia perfettibile.

In conclusione penso che siano importanti alcuni ringraziamenti che hanno reso possibile questo momento: l’Associazione Progettinfanzia ed il coordinamento pedagogico bassa reggiana (che festeggia quest’anno il ventennale dalla sua nascita), il Comune di Novellara, i genitori dei consigli di gestione dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali del territorio, le insegnanti ed il personale delle scuole per avere portato il loro prezioso contributo. Un ringraziamento di cuore a Carla Rinaldi, persona davvero speciale che ha permesso tutto questo.

Di seguito la rassegna stampa sull’incontro, curata da Sara Germani.

Gazzetta di Reggio [1] [2] [3]

Reggio24ore

Reggio2000

In dialogo con Reggio

Conversazione tra l’autrice Carla Rinaldi, i genitori dei nidi e delle scuole dell’infanzia della Bassa Reggiana e altri protagonisti
Saluti: Raul Daoli, Sindaco di Novellara. Conduce Livio Ramolini, giornalista
Il libro e l’incontro con la sua autrice, Carla Rinaldi (pedagogista, Presidente di Reggio Children), intendono offrire un’occasione per rendere omaggio ai molti insegnanti, genitori, amministratori che hanno costruito una delle storie più preziose che una comunità possa scrivere: la storia dei nidi e delle scuole dell’infanzia.

Immagini dall’incontro con Scarpati

L’incontro con Marco Scarpati ha visto la partecipazione, al teatro di Boretto, di circa 70 persone. Di seguito alcune immagini dal primo incontro, a cui farà seguito quello del 21 aprile a Reggiolo.

tutelare i diritti delle bambine e dei bambini

L’anno 2009-2010 ricorre il ventennale del coordinamento pedagogico, oltre ad essere il quinto anno di lavoro territoriale sul tema dei diritti delle bambine e dei bambini.

La storia del coordinamento pedagogico si articola attorno alla riflessione su questa tematica. Le condizioni per educatore, per crescere insieme, per sviluppare le migliori opportunità di apprendimento possibili e per realizzare i presupposti per lo sviluppo armonico, richiedono che i bambini siano messi in condizioni di grande serenità e al tempo stesso di protagonismo.

Ecco perché riteniamo dovere di ogni scuola porre tra i propri principi quello dell’attenzione ai diritti delle bambine e dei bambini.

L’incontro con Marco Scarpati rientra in questo percorso storico che guarda al futuro. Marco Scarpati da sempre pone al centro della propria riflessione la tutela delle bambine e dei bambini. In questo ciclo di due incontri ci aiuterà a conoscere le normative vigenti e le prassi di lavoro per il riconoscimento dell’abuso e le successive procedure da seguire per procedere nella tutela.

L’incontro avrà un carattere dialogato. Marco Scarpati introdurrà la tematica e successivamente dialogherà con tutti gli operatori per approfondire le conoscenze con esempi e approfondimenti operativi.

L’incontro con Marco Scarpati si sviluppa in continuità con gli incontri che in questi anni il coordinamento pedagogico ha proposto agli operatori del territorio, e sarà seguito da altre iniziative di largo respiro.

Scarica la cartolina invito

Teatro Comunale  di Boretto (sede del primo incontro)